ANapoli, è stato vietato l’ingresso al porto al super yacht di Bernard Arnault, il miliardario patron di Lvmh, multinazionale di lusso.

L’imbarcazione del magnate francese è risultata troppo grande per poter attraccare a Mergellina, l’unico porto di riferimento della città campana. Così, il secondo uomo più ricco al mondo si è trovato costretto a rimanere col suo maestoso “Symphony” da 101 metri al largo, vicino a Castel dell’Ovo.

Questo episodio ha sollevato numerose polemiche riguardo al mancato ammodernamento del porto turistico di Napoli.

Al di là di questa singola vicenda, infatti l’episodio mette in luce l’inadeguatezza del porto di Napoli che costringe i grandi yacht a rimanere al largo dalla città. Non è la prima volta che accade, nel 2019, il ricchissimo imprenditore americano Barry Diller si ritrovò nella stessa situazione. Il suo imponente yacht a vela, lungo 90 metri, non ricevette il permesso di attraccare a Mergellina per motivi di sicurezza.

Infatti, nel porto turistico di Napoli, le barche di lunghezza superiore a 75 metri non possono entrare.

Questa problematica ha scatenato una serie di discussioni e polemiche, coinvolgendo anche il leader degli industriali partenopei, Costanzo Jannotti Pecci, e altri esponenti politici. “Napoli paga il mancato ammodernamento del porto di Napoli, trasformato in succursale di quello di Salerno”, ha affermato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania. È chiaro che le responsabilità non possono essere attribuite alla Capitaneria, che ha semplicemente applicato le leggi.

Martusciello ha sottolineato come sia necessario comprendere che Napoli è il capoluogo di regione e, come tale, merita un porto all’altezza delle sue esigenze. Altrimenti, la città sarà costretta a respingere le imbarcazioni di lusso, con il rischio di tagliare fuori Napoli dal turismo di lusso e da tutti i benefici che ne derivano.

È fondamentale affrontare la questione dell’ammodernamento del porto di Napoli in modo tempestivo ed efficace. Un porto adeguato non solo consentirebbe l’accesso ai grandi yacht e promuoverebbe il turismo di lusso, ma potrebbe anche generare un notevole impatto positivo sull’indotto locale. Napoli è una città ricca di storia, cultura e bellezze naturali, e un porto all’altezza della sua fama contribuirebbe sicuramente a valorizzare il suo potenziale turistico.

Con il bando da 586 milioni aperto dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale per Napoli e Salerno sembra che un primo passo sia già stato fatto. L’obiettivo dell’autorità di sistema portuale infatti è avviare una serie di accordi quadro con le imprese per il dragaggio dei porti di Napoli e Salerno, consolidarne banchine e dighe foranee, installare il cold ironing (elettrificazione delle banchine), ripristinare i collegamenti ferroviari e l’ultimo miglio nel porto di Napoli, riqualificare le zone monumentali passeggeri e infine completare la darsena di Levante del porto di Napoli.