L’agenzia delle Dogane e dei Monopoli comunica, con la circolare N.1 2023, che dal primo gennaio 2023, sono terminati gli effetti delle misure temporanee vigenti nel corso dell’anno 2022 e sono state ripristinate le aliquote delle accise vigenti in data 21 marzo 2022 sui prodotti energetici usati come carburante.
Gli importi da applicare ai suddetti prodotti, immessi in consumo sono:
- benzina: euro 728,40 per mille litri;
- oli da gas o gasolio usato come carburante: euro 617,40 per mille litri;
- gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburante: euro 267,77 per mille
chilogrammi;
- gas naturale usato per autotrazione: euro 0,00331 per metro cubo.
Il governo inoltre ha stabilito con il decreto N. 11 del 14 gennaio 2023, “decreto Trasparenza”, la necessità di un controllo maggiore sui i prezzi dei carburanti.
Il decreto dispone che il Ministero delle imprese e del made in Italy, ricevute le comunicazioni sui prezzi dei carburanti, provvederà all’elaborazione dei dati, calcolando la media aritmetica, su base regionale e delle province autonome, dei prezzi comunicati e ne curerà la pubblicazione sul proprio sito istituzionale.
Gli esercenti addetti alla vendita di carburante per autotrazione, compresi quelli lungo la rete autostradale, entro quindici giorni dalla data di adozione del decreto dovranno adeguare la cartellonistica di pubblicizzazione dei prezzi presso ogni punto vendita, con l’indicazione della media aritmetica dei prezzi di riferimento.
In caso di violazione delle disposizioni verrà applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro 6.000 dopo la terza violazione, potrà essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a sette giorni e non superiore a novanta giorni.
Sono state avviate quindi ispezioni Antitrust-Gdf nelle sedi delle big del petrolio per verificare le irregolarità sui prezzi dei distributori.
L’Autorità ha riscontrato tali irregolarità in oltre mille pompe di benzina (marchio ENI 376, marchio ESSO 40, marchio IP 383, marchio Kuwait 175, marchio TAMOIL 48) distribuite su tutto il territorio nazionale.
Le compagnie sono accusate di non avere adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare le condotte illecite a danno dei consumatori.
I benzinai sono molto delusi e preoccupati per le sanzioni che verranno applicate nel caso in cui i cartelli con il prezzo medio non vengano esposti entro la data prevista.
Nonostante l’incontro avuto con il governo, le organizzazioni dei gestori, Faib, Fegica e Figisc, potrebbero decidere di confermare lo sciopero fissato per il 25 e 26 gennaio.
L’ultima possibilità per evitare lo sciopero potrebbe essere affidata ad un incontro tra le associazioni dei gestori e il ministro delle Imprese Adolfo Urso il giorno martedì 17 gennaio a Roma.