Il Medcenter Container Terminal, società controllata da Terminal Investment Limited (TIL) e parte del gruppo Msc, ha recentemente raggiunto un importante traguardo nello sviluppo del porto di Gioia Tauro, in Calabria, con l’arrivo di tre nuove grandi gru di banchina Zpmc dalla Cina.
Le gru sono state trasportate a bordo della nave Zhen Hua23 che ha dovuto circumnavigare l’Africa, a causa della loro altezza, ad oggi sono considerate le gru cavalletto più grandi al mondo.
Con un’ampiezza di 72 metri e un’altitudine di sollevamento di 54 metri, saranno in grado di servire le navi da 24 mila Teu e lavorare su 24 file di container.
L’arrivo delle nuove macchine di sollevamento richiederà circa dieci giorni di lavoro che sarà seguito da una fase di test di alcune settimane.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, mostrando una grande soddisfazione ha dichiarato che l’attenzione del Medcenter Container Terminal al porto di Gioia Tauro dimostra il rispetto del piano di investimenti presentato in occasione del suo insediamento e ha evidenziato che l’importanza di concentrarsi sulla forza lavoro e sulla sicurezza delle operazioni portuali ha dato i frutti sperati.
Il presidente dell’Adsp calabrese ha infine chiesto che gli sforzi futuri siano rivolti allo sviluppo concreto della Zona Economica Speciale della Calabria, per permettere l’apertura dei contenitori nelle aree retroportuali, attraverso l’insediamento di imprese commerciali di settore.
Circa un mese dopo da questa importante notizia, l’amministratore delegato di Conateco Pasquale Legora de Feo, ha annunciato l’arrivo di una nuova gru di banchina prodotta dalla cinese Zpmc al terminal container del porto di Napoli.
La gru è stata trasportata e sbarcata dalla stessa nave descritta precedentemente.
La gru appena giunta nel porto campano, potrà lavorare le navi arrivando fino alla 20ma fila di container in coperta.
Questo rappresenta un importante passo avanti per il terminal Conateco, che sarà abbinato anche al revamping e al successivo potenziamento di un’altra gru spostata alla banchina 52.
Il porto di Napoli, grazie al servizio Dragon ed al potenziamento dell’equipaggiamento, ha costituito un collegamento diretto con i porti asiatici attraverso l’impiego di navi da circa 8.000 – 10.000 Teu.